Sicilia. Il rito, il sacro, il miracolo, il sogno, l’estasi: la festa.
“Per me che uso la macchina fotografica è interessante uscire dal piano orizzontale della realtà, avere la possibilità di un dialogo stimolante perché le immagini abbiano un respiro irripetibile. Riscrivere le cose cambiando il segno, la conoscenza abituale dell’oggetto, dare alla fotografia una pulsazione emozionale tutta nuova.
Il linguaggio diventa traccia, necessità, spirito dove la forma si sprigiona non dall’esterno, ma dall’interno in un processo creativo.
Lo sfocato, il mosso, la grana, il bianco mangiato, il nero chiuso sono come esplosione del pensiero che dà durata all’immagine, perché si spiritualizzi in armonia con la materia, con la realtà, per documentare l’interiorità, il dramma della vita. Nelle mie foto vorrei che ci fosse una tensione tra luce e neri ripetuta fino a significare. Prima di ogni scatto c’è uno scambio silenzioso tra oggetto e anima, c’è un accordo perché la realtà non esca come da una fotocopiatrice, ma venga bloccata in un tempo senza tempo per sviluppare all’infinito la poesia dello sguardo che è per me forma e segno dell’inconscio. Il linguaggio è così la coscienza espressiva interna che ha accarezzato la realtà pur rimanendo fuori, è l’attimo originale, testimone di una realtà tutta mia, un prelievo fatto sotto la pelle dell’oggetto, guidato fuori dalle regole per una libertà che è anche allargamento alle possibilità del reale.”
Mario Giacomelli
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Caltanissetta 1997Agrigento 2003
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Ti ho scoperto solo 15 minuti fa e sto ammirando le tue splendide foto. dinamiche, intense, vere, emozionanti. fantastiche le tue prospettive, il tuo occhio che riesce ad insinuarsi nel vorticoso caos della realtà e a fermarne scene taglienti e vivide. complimenti.
Io leggevo un tuo commento con le frasi di Franco Basaglia sulla follia e sempre lo stesso giorno, da straniera, cercavo gli scatti dei fotografi Italiani sulla bella Sicilia. Sono incrocciata sempre con i tuoi scatti intensi, forti come un pugno alcuni…che ciascuno oltre dare un messaggio, poteva essere un libro di racconti da solo. Complimenti